IV edizione di Welcome: la premiazione

L’integrazione dei rifugiati è possibile. Con il contributo di tutti.

Rapprensentanti di decine di aziende, fra cui Decathlon, Ikea, Leroy Merlin, Mutti, Reale Mutua, Uniqlo e tante altre, hanno gremito il 13 giugno la Sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma per ricevere dall’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, il premio Welcome. Working for refugee integration, che certifica il loro impegno in favore dell’inclusione lavorativa di chi è stato costretto ad abbandonare il proprio paese a causa di guerre, persecuzioni, violazioni di diritti umani.

Abbiamo premiato, con i loghi Welcome e We Welcome, 107 aziende, che nel 2020-21 hanno dato dato lavoro a oltre 6.000 rifugiati e 41 organizzazioni della società civile che hanno supportato le imprese nei programmi d’inserimento lavorativo per rifugiati.

L’Italia li ha accolti e li ha protetti. Ma una volta al sicuro dal pericolo, i rifugiati hanno bisogno di opportunità concrete per superare i traumi subiti, mettere a frutto il proprio talento, formarsi, lavorare e contribuire al paese che li ha accolti. In piena sintonia con queste considerazioni, il Ministro del Lavoro Andrea Orlando ha mostrato pieno sostegno al lavoro di UNHCR e al programma Welcome: “Osservo il fenomeno delle migrazioni con un’ottica diversa da quella che ha finora egemonizzato il dibattito pubblico. Un’ottica aperta e focalizzata, come Welcome, sul lavoro e sull’inclusione. Un’ottica che non nega i problemi, ma li analizza, li affronta e cerca di superarli guardando alle potenzialità delle persone e a come trasformare queste potenzialità in valore per le persone stesse e per la comunità.”

Welcome, che è diventato molto più di un premio, bensì un programma ampio che comprende formazione e accompagnamento alle imprese e agli operatori del mercato del lavoro, rappresenta un esempio concreto dell’importanza del lavoro sinergico tra istituzioni pubbliche e soggetti privati per l’integrazione dei rifugiati in linea con il Global Compact sui Rifugiati.

“Da un lato, abbiamo bisogno di ripartire e crescere, contando su quante più forze riusciremo a mettere insieme. Dall’altro lato abbiamo persone che, attraverso il lavoro, possono ricostruirsi una vita in Italia, farsi italiani e contribuire al benessere del nostro Paese” – ha proseguito il Ministro Orlando. “È una congiuntura molto particolare quella che stiamo vivendo. Però dobbiamo ora saper promuovere questo incontro tra bisogni delle persone e del sistema produttivo, creando le condizioni per un esito positivo. E dobbiamo agire di conseguenza, con il concorso virtuoso di tutti gli attori che possono preparare, realizzare e accompagnare questo incontro.” 

L’inclusione dei rifugiati genera sviluppo economico a beneficio di tutta la comunità e le aziende che hanno partecipato al programma Welcome sono unanimi nel ribadire che l’inclusione dei rifugiati ha permesso loro di trasformare la diversità in un grande vantaggio, un valore aggiunto in termini motivazionali. “Siamo orgogliosi di aver fatto questa esperienza che ci ha dato tantissimo” – racconta Filippo Caruso, People and Culture Manager di Ikea Italia Retail. “Un’esperienza che ci ha permesso di offrire un’opportunità non solo alle persone che sono venute a fare da noi un’esperienza lavorativa, ma a tutti i colleghi. Siamo riusciti a creare un vero ambiente di consepevolezza.”

Syed Nasim Khaliq, oggi impiegato in Archliving, è un architetto con master in gestione e analisi urbana. Prima di essere stato costretto ad abbandonare l’Afghanistan ricopriva il ruolo di  vice Ministro dello sviluppo urbano.  “Tutto stava andando bene – racconta – poi il 15 agosto 2021 ogni esperienza è stata distrutta e sono stato costretto ad abbandonare non solo il mio paese, ma i miei successi, i miei genitori, gli amici e i colleghi e tutti i miei ricordi in Aghanistan. Avevo perso tutti i miei sogni e ho dovuto ricominciare tutto da capo. In Archliving ho trovato una nuova familgia.”

Il progetto Welcome ci ha permesso di conoscere tante persone e sopratutto ascoltare tante storie. Noi ci siamo messi a disposizione condividendo i valori dello sport.” Racconta Patrizia Brugnoli, Diversity And Inclusion Manager di Decathlon Italia. “Lo sport è un acceleratore di sviluppo dei rapporti interpersonali e uno strumento importante per l’inclusione dei rifugiati.”

Lavorare in rete è fondamentale e le agenzie per il lavoro svolgono un ruolo chiave per facilitare il percorso di selezione e inserimento lavorativo dei rifugiati. “L’inclusione dei rifugiati si fa in rete, e genera cultura, conoscenza e desiderio di stare insieme”. Sono le parole di Marilena Ferri, people and culture director di Manpower Group. “Ci piace il nostro ruolo di tramite fra aziende e rifugiati per favorire la loro inclusione anche attraverso l’instaurarsi di preziosi legami di fiducia” aggiunge Monica Magri, HR Director di Adecco Group. “Quest’anno siamo riusciti ad includere più di 2.500 perone. L’obiettivo adesso è virtuoso e mira ad aumentare ed ampliare queste buone pratiche.”

Forteil messaggio lanciato da Gianmarco Laviola, AD di Princes industrie alimentari: “Siamo onorati e commossi perché questo premio rappresenta tutti i nostri sforzi nella zona della Capitanata. Il nostro ruolo non è quello di risolvere i problemi ma di lanciare questo segnale: l’integrazione dei rifugiati è possibile”

La cerimonia di premiazione della quarta edizione del premio Welcome. Working for refugee integration si è chiusa con una proposta di Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino, al Ministro del Lavoro Orlando: aprire nuovi canali legali d’ingresso attraverso la creazione dei “corridoi lavorativi” per permettere ai rifugiati di arrivare in sicurezza ed essere inseriti in maniera ancora più efficace e produttiva nelle aziende che vorranno investire in loro e aiutare l’UNHCR a costruire una società più inclusiva.