L’inclusione vive attraverso il gioco

Clementoni.

Clementoni è un’importante e consolidata realtà industriale al 100% italiana, leader nell’ideazione e produzione di giochi per tutte le età. Le tematiche dell’uguaglianza di genere, sesso, cultura sono da sempre rilevanti per un marchio che su questi temi ha 60 anni di impegno alle spalle, e continua a guardare al futuro credendo fermamente che il gioco possa e debba rappresentare un tema concreto da portare avanti contro gli stereotipi di genere e il “dream gap” anche attraverso la proposta di giochi STEM per bambini e bambine, e con giochi capaci di rappresentare veri e propri progetti culturali e educativi. 

I percorsi di inclusione rappresentano una contaminazione positiva tra culture che apre all’azienda prospettive nuove, sviluppando un respiro ancora più aperto e prezioso. Per questo, nel corso degli anni, la famiglia Clementoni ha fatto da tramite per accogliere lavoratori che provenivano da paesi con situazioni sociopolitiche critiche, dando loro occupazione. 

Un’azienda come Clementoni, nata nel 1963 dalla profonda consapevolezza del valore sociale del lavoro e della sua ricaduta positiva su territorio e famiglie, non poteva non mettersi in gioco su una tematica sensibile e quanto mai attuale come quella dei rifugiati. Per questo, Clementoni ha aderito con entusiasmo al progetto Welcome, promosso da UNHCR Italia, contribuendo all’inserimento lavorativo temporaneo di tre rifugiati ucraini in fabbrica, per i quali l’azienda ha ricevuto il logo per il 2022. “Sono orgoglioso che questo riconoscimento avvenga nel 60° anniversario della Clementoni – dichiara Emilio Zampetti CHRO di Clementoni – in quanto l’integrazione e l’inclusività vengono da lontano e fanno parte della nostra storia e cultura aziendale. Lavorare ogni giorno con colleghi di oltre 20 nazionalità diverse oltre uno stimolo continuo è anche un arricchimento umano e professionale.” 

L’azienda di Recanati ha impostato una serie di azioni concrete a favore dei rifugiati attraverso strategie di integrazione pensate per prendere in considerazione sia i loro bisogni, sia le caratteristiche della produzione. Questa partnership è stata un’occasione preziosa per misurarsi sulle tematiche della diversity e dell’inclusion, in un’ottica di continuo miglioramento. 

La storia di Serhii  

Tra i ragazzi inclusi c’è Serhii, che in Ucraina viveva con la sua famiglia ad Odessa e lavorava come organizzatore di eventi. Il 22 febbraio 2022 la sua città è stata svegliata di soprassalto alle 5 del mattino da rumori che suonano come il presagio che qualcosa di terribile stava per accadere. Così Serhii e i suoi cari fanno le valigie e scappano.

Prima in Moldavia dove restano per un mese, poi in Italia, a Treia, un piccolo paesino in provincia di Macerata, dove vengono accolti nella parrocchia locale nell’ambito di un progetto per richiedenti asilo. In breve tempo, grazie alla fondazione Human Age di Manpower, Serhii trova lavoro temporaneo come operaio in Clementoni, dove viene accolto positivamente dai nuovi colleghi. Il mondo della produzione manufatturiera è per lui tutto nuovo, ma giorno dopo giorno riceve dei feedback positivi che lo incoraggiano e lo indirizzano verso un nuovo obiettivo.

“Mi trovo bene – dichiara Serhii – all’inizio ho lavorato in linea come operaio e tra un mese inizierò a studiare per diventare un macchinista!”. Per lui e per gli altri ragazzi rifugiati un’esperienza significativa per l’inizio di un nuovo percorso in Italia. Un orientamento prezioso, che gli fa riprendere fiducia e lo porta a impegnarsi per rimettersi in gioco come macchinista ed iniziare un nuovo percorso di vita in Italia.