Intercos Group è un’azienda italiana leader a livello globale nella creazione, sviluppo e produzione di cosmetici per i maggiori brand, con sede principale ad Agrate Brianza.
Con oltre 50 anni di esperienza, coniuga innovazione, eccellenza e responsabilità sociale.
Il Gruppo considera il lavoro un pilastro fondamentale per l’empowerment individuale e sostiene iniziative a supporto di chi ha dovuto abbandonare il proprio Paese.
Dal 2018, con il progetto Without Borders, Intercos promuove l’inclusione socio-lavorativa di rifugiati e richiedenti asilo. Questa iniziativa rappresenta una componente fondamentale del programma DEI – Diversity, Equity & Inclusion, nonché del Piano di Sostenibilità aziendale. Attivo nelle sedi di Agrate, Dovera e Olgiate Comasco, il progetto offre prima dell’inserimento formazione tecnica, di lingua italiana e sicurezza sul lavoro. Entro il 2025, si prevede l’ingresso di oltre 20 nuovi collaboratori, che si aggiungeranno a quelli già inseriti nelle precedenti edizioni.
L’impegno di Intercos per l’inclusione non è limitato all’Italia. In Cina, l’azienda ha assunto lavoratori veterani. In Brasile, invece, ha integrato persone provenienti da comunità vulnerabili tramite il progetto Contratar Legal.
La storia di Jude
Jude è arrivato in Italia dalla Nigeria otto anni fa con il desiderio di costruire un futuro stabile. Grazie al progetto Without Borders, ha potuto trovare non solo un impiego, ma anche un ambiente in cui sentirsi accolto e valorizzato.
Come spesso accade a chi è costretto a ricostruire la propria vita lontano da casa, il suo primo approccio al lavoro non è stato semplice. “Il primo giorno avevo molta paura”, racconta sorridendo. “Nonostante avessi già esperienza lavorativa nel mio Paese, il contesto qui è diverso e non avevo idea di cosa aspettarmi. Appena arrivato, però, i colleghi mi hanno spiegato tutto con calma e pazienza, ma soprattutto, mi hanno accolto facendomi sentire parte della squadra fin dal primo giorno”.

Il progetto inizia con un periodo di formazione, che si conclude con un inserimento. Il percorso prevede insegnamenti pratici e teorici: dalla lingua italiana alle soft skills, dalle tecniche di cosmetica alla logistica.
Oggi Jude lavora nel reparto produzione di Agrate, occupandosi della pesatura delle materie prime per la linea delle matite, ruolo che ha raggiunto partendo dallo scarico materiali. Gli aspetti che Jude apprezza di più del suo lavoro sono la possibilità di avere una stabilità economica e il rapporto con i colleghi.
Il suo referente aziendale sottolinea il suo contributo al Gruppo: “È tranquillo, affidabile, preciso, e soprattutto sempre sorridente. All’inizio, la barriera linguistica ha chiaramente rappresentato una sfida, ma grazie alla sua determinazione e alle sue esperienze pregresse, in un solo mese operava già in piena autonomia”.
I colleghi – che Jude definisce più volte “fratelli”, sono particolarmente colpiti dal valore che attribuisce alla famiglia: “Non vede l’ora di ottenere la cittadinanza per permettere ai suoi familiari di raggiungerlo in Italia. Ogni volta che ce ne parla, la sua emozione è evidente”. Un altro collega aggiunge, ridendo: “Se ci fossero aspetti negativi di lavorare insieme a Jude li direi senza problemi…ma per ora non ne ho trovati”.
Questa esperienza dimostra come sia possibile trasformare un’opportunità lavorativa in un percorso concreto di inclusione, basato su crescita personale, stabilità, e soprattutto relazioni. Superate le inevitabili difficoltà iniziali, la storia di Jude rappresenta un esempio di successo e un messaggio chiaro sull’importanza di accogliere e valorizzare le persone, riconoscendone il potenziale.